SS. Corpo e Sangue di Cristo
60Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero:
«Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?»
66Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
67Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?».
68Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna
69e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
(Gv 6, 60.66-69)
Di cena in cena o di banchetto in banchetto la Chiesa percorre la sua strada verso la Gerusalemme celeste.
La prima significativa cena è quella descritta nell'Esodo[1] la vigilia della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù dell'Egitto. A rileggere le modalità di questa cena si respira aria di novità, occorre vegliare, stare attenti, non si può perdere tempo quando il Signore chiama: «11Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!».
Oggi, festa del Corpus Domini, celebriamo la cena della Nuova Alleanza; tutto intorno è apparentemente statico, ma le parole di Gesù sul pane e sul vino suo corpo e sangue, pur difficilmente comprensibili, ci daranno la spinta a ripartire per essere segno e strumento di liberazione per tutta l'umanità. Da ultimo, alla fine dei tempi, ci sarà il banchetto finale descritto da Isaia[2].
Giovanni non racconta l'istituzione dell'eucaristia, ma ce ne dà il senso nel brano di vangelo odierno che fa parte del discorso di Gesù nella sinagoga di Cafàrnao dopo aver distribuito il pane e i pesci alla gran folla che gli andava dietro.
Per comprendere il gesto di Gesù nell'ultima cena, è indispensabile spazzar via o accantonare tutto ciò che non proviene dalla parola del Signore, soprattutto se riflette un intimismo devozionale che rischia di distrarci dal senso autentico del gesto compiuto da Gesù. I segni del pane e del vino, se oggi non sono intuitivamente comprensibili per spiegare il significato della cena del Signore, ai tempi di Gesù, nel contesto riferito da Giovanni, erano duri da accettare o addirittura ripugnanti. Per questo, molti discepoli decidono di non seguire il maestro e di tornare indietro.
La carne, nella cultura semitica, significa la ...apri il file...
[1] Es 12, 1-14
[2] Is 25, 6-12
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