III domenica di Quaresima
O Dio, tu sei il mio Dio,
dall'aurora io ti cerco,
ha sete di te l'anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz'acqua.
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz'acqua.
(Sal 63, 2)
Questo brano è molto particolare sotto tutti gli aspetti; infatti, presenta almeno tre circostanze bizzarre: Gesù per andare dalla valle del Giordano alla Galilea attraversa la Samaria, scegliendo un percorso lungo e tortuoso, la donna, per recarsi al pozzo, aveva dovuto camminare per circa un chilometro quando dentro Sicar vi sono due sorgenti d'acqua; anche l'ora è inconsueta perché le donne normalmente andavano ad attingere l'acqua verso sera e non a mezzogiorno. Queste tre incongruenze ci suggeriscono che l’incontro della donna con Gesù non è fortuito ma da lui preparato e voluto. Allora non siamo di fronte ad una cronaca, ma a una catechesi: l’incontro con Dio avviene a condizione di superare le barriere che noi stessi ergiamo ed è parte di una trama più complessa entro la quale, per iniziativa dello stesso Dio, si svilupperà il progetto di salvezza preparato per tutti gli uomini e al quale noi siamo invitati a collaborare. La Buona notizia c'insegna che la via della libertà passa attraverso il superamento non indolore delle recinzioni: il nuovo prospettato da Gesù lo condurrà alla morte e anche noi, se vogliamo guardare avanti verso un diverso orizzonte, dobbiamo percorrere il cammino doloroso della separazione dal passato. In questo cammino di liberazione però, com’è stato per Gesù, sarà possibile fare incontri con persone meravigliose.
Le barriere da superare con dolore sono le idee preconcette o i giudizi costruiti a prima vista, le ideologie, le religioni, le paure, tutte cose che fanno percepire la persona che pensa diversamente da te non come qualcuno da rispettare e con cui confrontarsi per arricchirsi e arricchire, ma come il nemico da combattere.
Gesù, con il suo comportamento, ha dimostrato di essere una persona libera da queste barriere. L'incontro con la Samaritana è l'emblema di una vittoria a trecentosessanta gradi sul nazionalismo, sul razzismo, sulla religione, sul sesso, sui pregiudizi e sulla curiosità morbosa della gente.
La Buona notizia c'insegna a fuggire da un Dio prigioniero del culto e dei riti e ad accogliere un Padre che ci ama e ci vuole tutti salvi; condanna la religione ...apri il file...

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