30a domenica del Tempo Ordinario
10Così anche voi,
quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite:
«Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»
(Lc 17, 10)
Domenica scorsa il vangelo ci ha proposto il tema della preghiera, esortandoci a pregare sempre, cioè, a restare connessi con Dio. Questo vangelo ci pone un'altra domanda: come pregare, con quale atteggiamento?
I due modelli scelti, anche se legati al contesto storico di Gesù, sono emblematici: da un lato il fariseo il cui rigore formale e la ricerca ossessiva della perfezione che richiedono uno sforzo costante, ma tutto mirato all'immagine di sé; dall'altro lato il pubblicano peccatore "riconosciuto" e riconoscibile che cerca la salvezza confidando in Dio.
L'atteggiamento di preghiera del fariseo è di soddisfazione, autopremiante, mentre quello del pubblicano è umile.
Più volte nel vangelo Gesù dice di essere venuto per le pecore smarrite, per chi sente bisogno di Lui e lo cerca come sa e come può.
Il peccatore è una pecora smarrita perché non va nella direzione dell’armonia totale. Talvolta ci accorgiamo di questa divergenza mentre la mettiamo in atto, ma spesso ci sfugge, non ce ne accorgiamo, e semmai percepiamo dopo, anche molto dopo, che ...apri il file...
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