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Home Liturgia Liturgia anno A (2022 - 2023) Prime pagine 23/04/23 - 3a domenica di Pasqua

23/04/23 - 3a domenica di Pasqua

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III Domenica di Pasqua

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Il brano di vangelo proposto dalla liturgia costituisce una risposta di Luca alle comunità della Grecia e dell’Asia Minore che vivevano una realtà di grande difficoltà. Infatti, al loro interno c’erano farisei che volevano imporre la legge di Mosè[1], uomini, legati a Giovanni il Battista, che non avevano udito parlare dello Spirito Santo[2], ebrei che in nome di Gesù cacciavano i demoni[3], … insomma le comunità crescevano di numero ma, costituite da persone provenienti da esperienze diverse, finivano per essere divise e non saper affrontare la tremenda persecuzione dell’Impero romano.
Probabilmente, la più grande difficoltà era credere nella resurrezione di Gesù. Infatti, quella generazione non aveva avuto contatto diretto con il Maestro e la prova definitiva della resurrezione, che sarebbe dovuta avvenire con l’annientamento dei nemici e la costituzione del nuovo Regno promesso, non si era realizzata, anzi, non solo i nemici non erano stati annientati ma, addirittura, avevano distrutto il Tempio di Gerusalemme.
Luca, che scrive il suo vangelo all’incirca cinquanta anni dopo la morte di Gesù e dieci anni dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme e che, come loro, non aveva conosciuto direttamente il Maestro, perché si era convertito dieci anni dopo la sua morte, non solo è testimone di questo disorientamento, ma, probabilmente l’ha anche vissuto personalmente.
Dalla lettura del brano si capisce come l’evangelista non intenda fare una cronistoria, ma una catechesi sul cammino da percorrere per riuscire a vedere il risorto di cui abbiamo certezza storica della morte, ma non della resurrezione.
I due discepoli, delusi, sfiduciati, sconfitti dagli avvenimenti e senza speranza, preferiscono scappare dalla comunità e dirigersi verso Emmaus.
Già i primi versetti del brano ci danno alcuni indizi importanti.
Il primo è ...apri il file...


[1] 1 Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati». (At 15, 1)

[2] 1 Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, scese a Èfeso. Qui trovò alcuni discepoli 2e disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?». Gli risposero: «Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo». 3Ed egli disse: «Quale battesimo avete ricevuto?». «Il battesimo di Giovanni», risposero. 4Disse allora Paolo: «Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù». 5Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù 6e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. 7Erano in tutto circa dodici uomini. (At 19, 1-6)

[3] 13Alcuni Giudei, che erano esorcisti itineranti, provarono anch'essi a invocare il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi, dicendo: «Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica!». (At 19,13)

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